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🛰️Il 2026 si profila come un punto di svolta per l’agritech europeo e italiano, con l’intelligenza artificiale al centro della trasformazione verde e dei nuovi modelli di crescita del settore. 🌱Numeri di mercato, trend tecnologici e scenari competitivi delineano un ecosistema in rapida evoluzione, dove AI, dati e automazione diventano fattori chiave per produttività, sostenibilità e resilienza delle filiere.
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Il settore Agritech vive una fase di espansione significativa, spinto da esigenze globali come la sostenibilità alimentare, la gestione delle risorse e la necessità di innovazione tecnologica
Ma diamo uno sguardo strategico sulle tendenze più rilevanti per il 2026, con un focus particolare sull’intelligenza artificiale (AI) come catalizzatore del cambiamento.
Stato attuale dell’Agritech – numeri e mercato
Il valore delle soluzioni di Agricoltura 4.0 in Italia è passato da 100 milioni di euro nel 2017 a 2,3 miliardi nel 2024, grazie a robotica, sensoristica e AI integrata nei processi produttivi. Il settore agricolo nazionale ha generato 42,4 miliardi di euro di valore aggiunto nel 2024, mantenendo il primo posto nell’Unione Europea. Nonostante la crescita, però, soltanto l’8% delle aziende agricole italiane è digitalmente maturo e appena il 9,5% della superficie è digitalizzata. Il settore vede una crescita delle startup tecnologiche e un forte spostamento dagli investimenti in macchine verso software data-driven e AI. L’uso di tecnologie come IoT, big data e AI sta trasformando la gestione delle colture, ottimizzando acqua, fertilizzanti e produttività, e rendendo gli agricoltori “manager digitali delle coltivazioni”. Dunque, il mercato italiano è sì, in forte crescita ma resta un significativo “digital gap” da colmare, soprattutto tra piccole e medie aziende agricole.
Scenario europeo: crescita e opportunità
Il mercato agritech in Europa è in forte espansione, con una crescente adozione di tecnologie digitali per rispondere alle sfide della sostenibilità, sicurezza alimentare e competitività globale. L’Europa detiene circa il 28,5% della quota globale di mercato AI in agricoltura, con forti investimenti per la digitalizzazione intelligente nei Paesi membri. Il supporto della Politica Agricola Comune (PAC) e iniziative come i TEF (Testing and Experimental Facilities) facilitano l’adozione di soluzioni AI e robotics, con oltre 60 milioni di euro di fondi dedicati a sperimentazioni e infrastrutture tecnologiche in 9 paesi europei. L’Europa sta passando da un’agricoltura tradizionale a una high-tech, dove l’AI non è più accessorio ma un fattore competitivo per precisione, sostenibilità e resilienza della produzione.
Scenario globale
Il mercato globale delle piattaforme agritech si prevede che raddoppierà in valore dai 3,36 miliardi di dollari del 2024 a 6,32 miliardi di dollari entro il 2034, spinto dall’adozione di sensori IoT, AI e analytics per ottimizzare resa e uso delle risorse, riflettendo un CAGR fino a circa il 24%. Il segmento data management & analysis del settore agritech vale oltre 3,5 miliardi USD nel 2025, con proiezioni che lo portano oltre i 10 miliardi entro il 2035 (+11% CAGR).

Il ruolo dell’AI nel 2026
L’intelligenza artificiale ha superato la fase della promessa: oggi è una leva concreta per migliorare le decisioni, ridurre gli sprechi e aumentare la produttività. Nell’agritech, l’AI è il vero motore dell’innovazione. L’adozione entra nella fase di massa: entro il 2026 oltre il 60% delle grandi aziende agricole utilizzerà soluzioni di smart farming basate su AI per il monitoraggio delle colture, l’individuazione precoce delle malattie e la previsione delle rese. Il focus sarà sul precision farming, sull’integrazione AI–IoT per un’irrigazione intelligente e un uso mirato dei fertilizzanti, e sull’analisi predittiva per anticipare rese, patogeni ed eventi climatici avversi. Le piattaforme avanzate di data analytics diventeranno il fulcro decisionale, integrando immagini satellitari, sensori IoT e dati meteo in un unico ecosistema. A questo si affiancherà la supply chain intelligence, fondamentale per garantire tracciabilità, qualità e sostenibilità lungo tutta la filiera. In Europa, le politiche di riduzione di pesticidi e input chimici stanno accelerando la domanda di sistemi di precision application basati su AI. Il risultato sarà un rapido consolidamento dei digital farm services come asset strategico per la competitività, una crescente convergenza tra AI, IoT e data management e lo sviluppo di collaborazioni pubblico-private su larga scala per accelerare la maturità digitale del settore agricolo.
Il mercato globale dell’AI applicata all’agricoltura vale oggi circa 2,8 miliardi di dollari e si prepara a un salto di scala senza precedenti: entro il 2035 potrebbe raggiungere i 25–38 miliardi di dollari, sostenuto da tassi di crescita annui superiori al 20%.
Trend tecnologici e trasformativi verso il 2026
Nel breve periodo, l’innovazione agritech accelera lungo quattro direttrici chiave. AI-Powered Smart Farming, con sistemi capaci di guidare trattori autonomi, monitorare parassiti e ottimizzare l’uso delle risorse in tempo reale. Data-driven Decision Platforms, che aggregano grandi volumi di dati agricoli per supportare strategie predittive e decisioni più accurate. Robotics & Automazione, grazie a robot autonomi e droni impiegati in semina, raccolta e monitoraggio operativo. Sostenibilità integrata, con soluzioni AI progettate per ridurre emissioni e consumo idrico, abilitando modelli di agricoltura rigenerativa e misurabile.
Opportunità e sfide del cambiamento
Le opportunità sono significative: nascita di nuovi profili professionali ad alta specializzazione nel digitale agricolo, forte crescita di mercati verticali come piattaforme SaaS, sensoristica e analytics, e un contesto favorevole grazie a programmi pubblici e incentivi dedicati a innovazione e sostenibilità.
Restano tuttavia alcune sfide strutturali. Il digital maturity gap limita l’adozione su larga scala, soprattutto nelle aziende meno strutturate. A questo si aggiungono i costi iniziali e il ritorno sull’investimento, che rappresentano una barriera concreta per molte PMI agricole.

Il 2026: l’anno dell’AI applicata all’agricoltura
Il 2026 si configura come un punto di svolta. L’intelligenza artificiale non sarà più una tecnologia di supporto, ma una leva strategica imprescindibile per il settore agricolo. Una componente core dei modelli di business agritech, capace di massimizzare rese e profitti, ridurre sprechi e impatti ambientali e rafforzare la resilienza delle filiere globali.
Per l’agricoltura europea e italiana, questo passaggio segna una discontinuità netta: chi saprà integrare AI, dati e tecnologie digitali conquisterà un vantaggio competitivo duraturo.
Diagram Group come catalizzatore di innovazione
In questo scenario, Diagram Group si posiziona come catalizzatore della trasformazione digitale dell’agritech, con soluzioni progettate per generare valore reale e misurabile.
Il gruppo si sta affermando come protagonista in Italia e in Europa grazie a:
- Farm & Supply Chain Management Software, piattaforme integrate per la tracciabilità completa della filiera, dall’analisi del suolo alle previsioni di raccolto, alimentate da AI e dati satellitari.
- Predictive Analytics & Smart Irrigation Tools, che combinano sensoristica ambientale e modelli predittivi per migliorare sostenibilità, efficienza idrica e resa.
- Progetti pubblici e internazionali, come l’Agriculture Value Chain Information System (AVCIS), sviluppato per la digitalizzazione delle filiere vitivinicole con monitoraggio in tempo reale e previsioni di produzione basate su AI.
- Partnership strategiche, con istituzioni pubbliche europee e operatori agricoli, per accelerare l’adozione di tecnologie digitali lungo l’intera catena del valore.