🌱L’ingresso delle tecnologie digitali in agricoltura sta attirando un numero sempre crescente di giovani verso il settore. L’agritech permette di coniugare competenze agronomiche e digitali, creando profili professionali altamente qualificati. 🎓Per sostenere questa evoluzione è necessario puntare su percorsi formativi solidi e aggiornati, capaci di unire teoria e pratica e di accompagnare i giovani nel loro inserimento in azienda.

Tecnologia, formazione e competenze per una nuova generazione di imprese agricole

L’agricoltura italiana sta vivendo un’evoluzione che parla la lingua dell’innovazione. Sensori, piattaforme digitali, droni e gestione dei dati stanno trasformando un settore spesso percepito come tradizionale in un ambito professionale ad alto contenuto tecnologico. L’agritech non è più una nicchia sperimentale, ma un fattore strategico per favorire il ricambio generazionale e riportare i giovani nei campi. In un contesto segnato da sfide ambientali ed economiche, l’innovazione consente di ripensare l’agricoltura come una professione qualificata, sostenibile e orientata al futuro.

Secondo il rapporto Coldiretti–Censis 2025, il 73% degli italiani considera oggi l’agricoltura un’opportunità concreta per i giovani. Nel secondo trimestre 2025, gli under 35 occupati nel settore hanno raggiunto 122.000 unità, con un incremento tra il 15% e il 18% rispetto all’anno precedente. Le imprese agricole guidate da giovani registrano inoltre una produttività media di 4.500 euro per ettaro, il doppio rispetto alla media europea, grazie a specializzazione e investimenti tecnologici.

L’agricoltura 4.0, che integra sensori IoT, droni, robotica, intelligenza artificiale e piattaforme dati, è oggi una leva decisiva. Circa il 64% delle aziende agricole italiane ha adottato almeno una soluzione digitale: dalla mappatura aerea con droni ai sistemi di monitoraggio microclimatico e fitosanitario, fino alla gestione dei dati per il supporto decisionale. Non si tratta solo di introdurre nuove macchine, ma di modificare i processi produttivi, rendendoli più efficienti e sostenibili. Questo nuovo modello attrae i giovani perché unisce competenze agronomiche e digitali, manualità e analisi, tradizione e innovazione.

Un esempio arriva dall’Alto Adige, dove sensori climatici, droni e algoritmi stanno migliorando la gestione di meleti e vigneti. La distribuzione mirata di fertilizzanti e fitofarmaci, basata su dati, consente di ridurre i consumi e aumentare la resa, dimostrando che l’agritech crea valore misurabile.

Formazione: il ruolo di Diagram Group

Perché i giovani scelgano e restino in agricoltura, l’innovazione non basta: servono competenze. Diagram Group considera la formazione un elemento centrale del ricambio generazionale. I percorsi proposti dal Gruppo integrano:

  • competenze digitali e agritech (sensoristica, droni, piattaforme dati, agricoltura di precisione)
  • competenze agronomiche e gestionali
  • esperienze pratiche sul campo tramite mentoring, stage e affiancamento in azienda

Oggi essere agricoltore significa interpretare i dati, utilizzare software di supporto decisionale, gestire la sostenibilità e organizzare l’azienda come una impresa 4.0. La formazione deve essere collegata ai territori e alle filiere locali, affinché i giovani possano inserirsi in modo concreto e duraturo.

Guardare avanti

Investire nelle competenze significa creare una nuova generazione di agricoltori in grado di guidare l’innovazione e rafforzare la competitività delle filiere italiane. Agritech e formazione, insieme, possono trasformare l’agricoltura in una professione attrattiva, sostenibile e ad alto valore.