Dalla prevenzione al monitoraggio smart. Come proteggere resa e qualità dell’olio italiano
Perché la mosca è (ancora) il nemico n.1
Finita la vendemmia, è tempo di raccolta delle olive e di produzione dell’olio. A incidere su quantità e qualità finali è la presenza della mosca olearia (Bactrocera oleae), da decenni il principale avversario degli olivicoltori italiani, capace nelle annate critiche di causare perdite fino al 70% del raccolto. L’insetto depone le uova nelle drupe: le larve si nutrono del mesocarpo, riducendo la resa e compromettendo i parametri qualitativi dell’olio (acidità più alta e difetti sensoriali), con il rischio di perdere le certificazioni Dop/Igp.
Un ciclo rapido e adattabile
Il ciclo biologico è veloce: con estati a circa 24 °C il passaggio da uovo a adulto si completa in 21–25 giorni; in condizioni più fresche si allunga fino a 3–4 mesi. In stagioni favorevoli possono susseguirsi 3–4 generazioni, con effetto cumulativo sul danno.
Effetti su olive e olio
Gli attacchi provocano rosure e marcescenze nella polpa, con drupe deteriorate e oli più acidi o con difetti organolettici tali da comprometterne denominazione e valore commerciale. Negli ultimi anni, complice un clima più caldo e umido, la pressione della mosca si è accentuata in molte aree olivicole.
I limiti delle tecniche tradizionali
La difesa integrata resta il riferimento: pratiche agronomiche, monitoraggio e interventi (chimici o biologici) solo al superamento delle soglie. Le trappole cromotropiche e a feromone aiutano a stimare la densità del parassita, ma la frequenza dei controlli manuali, la distribuzione non uniforme e la difficoltà di elaborare modelli previsionali aggiornati rendono complessa una gestione tempestiva su vasta scala. Piogge e vento possono inoltre alterare le catture e creare scarti rispetto all’infestazione reale sulle drupe.
La svolta digitale targata Diagram Group
Per superare questi limiti, l’integrazione di sensori, automazione, IoT e sistemi intelligenti apre una strada concreta — ed è su questo filone che Diagram Group sta investendo con decisione, affiancando OP e produttori con sistemi integrati di monitoraggio e “smart trap”.
Smart trap: come funzionano
- Rilevamento automatico. Sensori (ottici, fotografici, micro-camere) contano gli insetti catturati e distinguono la specie target dal bycatch, aggiornando in tempo reale dati di volo e pressione.
- Connettività continua. Le trappole inviano i dati a una piattaforma cloud via GSM/LoRaWAN, senza interventi manuali.
- Dashboard e alert. Web e app mostrano curve di volo, soglie, mappe d’infestazione e inviano notifiche quando è il momento di intervenire.
- Modelli previsionali. Integrazione con meteo locale (temperatura, umidità, pioggia) per suggerire finestre ottimali di trattamento.
- Scalabilità. Reti di dispositivi su grandi superfici, densità modulabile e integrazione con sensori ambientali e stazioni meteo.
Benefici concreti per l’olivicoltore
- Interventi mirati e tempestivi, con riduzione di sprechi e costi.
- Impatto ambientale più basso, grazie a meno applicazioni chimiche (–30/–40%) e a una difesa realmente integrata.
- Qualità preservata, proteggendo soprattutto dalle generazioni tardive.
- Tempo e manodopera ottimizzati, grazie al minor numero di ispezioni manuali.
- Decisioni data-driven, con storici e previsioni a supporto della strategia difensiva.
Sfide da gestire (e come superarle)
Adottare soluzioni digitali in campo significa affrontare alcune questioni concrete, a partire dall’investimento iniziale, che si distribuisce su più stagioni e si traduce in meno trattamenti e perdite ridotte. Anche la connettività nelle aree marginali trova risposta grazie a reti LoRaWAN e protocolli a basso consumo che mantengono affidabile il flusso dei dati. L’efficacia cresce quando la taratura è fatta sul territorio, perché modelli e soglie si adattano a microclima, cultivar e altitudine e le letture non restano numeri ma diventano indicazioni operative. A completare il percorso c’è l’accompagnamento delle persone: formazione e affiancamento aiutano agricoltori e tecnici a leggere le dashboard e a integrare il sistema nella routine, trasformando la tecnologia in un supporto concreto per le decisioni di ogni giorno.
Prossimi passi
Diagram sta evolvendo la piattaforma con moduli previsionali più accurati, capaci di anticipare le finestre di rischio e di orientare interventi mirati, limitando trattamenti superflui e stress per le piante. I modelli di riconoscimento degli insetti basati su intelligenza artificiale identificano specie e stadi di sviluppo in tempo quasi reale, trasformando le osservazioni di campo in indicazioni operative immediatamente utilizzabili. In parallelo, l’integrazione con altri sistemi agronomici, come irrigazione, gestione dei fitofarmaci e pratiche di suolo, abilita un coordinamento più efficiente delle decisioni, con benefici su costi, risorse e impatto ambientale. L’architettura è progettata per estendersi ad altri fitofagi dell’olivo, abilitando un monitoraggio multi parassita che accompagna l’azienda lungo l’intero ciclo colturale in modo continuo e coerente.