Decisioni basate su dati, monitoraggio in tempo reale e uso efficiente delle risorse assicurano continuità produttiva e standard qualitativi coerenti con gli obiettivi europei Il settore vitivinicolo.

Il settore vitivinicolo italiano vale oltre 14 miliardi di euro di export (dati ISTAT 2024) ed è uno dei pilastri dell’agroalimentare nazionale. Ma l’Italia del vino si trova davanti a una sfida senza precedenti: siccità prolungate, ondate di calore, eventi meteo estremi e nuovi parassiti. Secondo Coldiretti, negli ultimi 10 anni il comparto ha perso mediamente il 10% della produzione l’anno a causa dei cambiamenti climatici. In questo scenario, l’Agritech non è più solo un’opzione, ma una condizione necessaria per garantire sostenibilità economica, ambientale e qualitativa.

Sostenibilità: meno acqua, meno input, più efficienza

La viticoltura è un’attività agricola a forte impatto idrico: un ettaro richiede circa 4.000 m³ d’acqua per stagione. Con tecnologie come microirrigazione a goccia intelligente, sensori IoT e algoritmi predittivi è possibile ridurre i consumi fino al 50-60% mantenendo in salute le piante.

 

  • Satelliti e droni mappano lo stress idrico e consentono interventi mirati, evitando sprechi
  • La fertirrigazione predittiva permette di dosare nutrienti e acqua con precisione, riducendo anche l’uso di fertilizzanti chimici del 30-40%

Risultato: minore impatto ambientale, minori costi per le aziende e rispetto degli obiettivi europei di riduzione input al 2030.


Vigneto in Puglia

Le tecnologie agritech sono ormai protagoniste nel mitigare l’impatto della scarsità d’acqua nella viticoltura:

  • Sistemi di fitodepurazione e Nature-Based Solutions permettono il riuso sostenibile delle acque agricole
  • Piattaforme consentono monitoraggi agroidrologici in tempo reale e pianificazione ottimizzata delle irrigazioni
  • Un sistema basato su immagini satellitari, invia consigli irrigui personalizzati via web-app
  • Agricoltura di precisione con sensori IoT, AI, robot e DSS (sistemi decisionali) sono sempre più diffusi

Un esempio concreto: un sistema sperimentale installato su kiwi in Romagna ha ridotto il consumo d’acqua del 41 % grazie all’utilizzo di sensori 2D/3D e machine learning.

Qualità: monitoraggio in tempo reale delle uve

La qualità finale del vino dipende dal corretto equilibrio tra idratazione, zuccheri, acidi e sostanze aromatiche. Con piattaforme cloud, app mobili e DSS (Decision Support System) i viticoltori possono:

  • Controllare lo stato vegetativo della vite in tempo reale
  • Regolare irrigazione e trattamenti fogliari solo quando necessari
  • Intervenire in modo mirato contro fitopatie (peronospora, oidio, flavescenza dorata) grazie a sistemi predittivi basati su AI

In questo modo, anche in annate calde e siccitose, è possibile salvaguardare la qualità delle uve e garantire un prodotto competitivo sul mercato internazionale.


Raccolta di uva Sangiovese

Resilienza: un vitigno che resiste al clima che cambia

Il futuro del vino italiano non passa solo da tradizione e terroir, ma dalla capacità di adattamento.

  • Robot agricoli e rover autonomi stanno entrando in vigneto per ridurre la dipendenza dalla manodopera, sempre più scarsa
  • L’uso combinato di AI, Digital Twin e Machine Learning permette di simulare scenari colturali e decidere strategie in anticipo
  • In alcune aree viticole sperimentali si sta già testando lo “smart canopy management”, con sistemi robotici che modulano potatura verde e defogliazione per resistere meglio agli stress climatici

L’obiettivo: costruire vigneti che non solo sopravvivano alle sfide del clima, ma continuino a produrre vini di alta gamma, preservando l’identità territoriale. Diagram Group, con lo sviluppo di un sistema avanzato per la gestione dei vigneti, contribuisce a migliorare l’efficienza e la qualità della produzione, in linea con le migliori pratiche internazionali. Il gruppo è convinto che l’innovazione digitale possa supportare la crescita delle produzioni autoctone e contribuire alla valorizzazione delle indicazioni geografiche.

Il contesto climatico e la vendemmia 2025

Se si guarda alla vendemmia in corso, l’estate 2025 ha visto un clima estremo: caldo intenso, siccità insistente e fenomeni meteo sparsi. Nonostante ciò, le aspettative per la vendemmia sono positive. Si stima una produzione di circa 45 milioni di ettolitri, stabile rispetto agli anni precedenti, con una qualità delle uve da buona a ottima. Le rese saranno leggermente superiori al 2024 (+2-3 %), grazie a condizioni fitosanitarie favorevoli e danni limitati da peronospora. Regione per regione, tuttavia, si osservano differenze: il Nord-Ovest (Piemonte, Lombardia, Liguria) prevede un calo del 10-15 % ma vendemmia anticipata, mentre in Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo alcune varietà mostrano incrementi produttivi. In Sicilia, la produzione attesa (circa 3,5 milioni di ettolitri di vino e 4,7-5 milioni di quintali di uva) è in linea con il 2022 e testimonia la resilienza del territorio.

Implicazioni per la vendemmia e il futuro

La combinazione fra crisi ambientale e innovazione agritech rende fondamentale l’adozione di tecnologie intelligenti nelle vigne. Irrigazione di precisione, AI, robotica e monitoraggio remoto rappresentano leve decisive per:

  • Risparmiare risorse idriche (talvolta anche il 40-50 %) senza compromettere la qualità delle uve
  • Aumentare la resilienza delle aziende vitivinicole attraverso efficienza, sostenibilità e adattamento al cambiamento climatico

In sintesi

Agritech non è un “extra”, ma la spina dorsale della viticoltura del futuro:

  • Riduce sprechi e costi
  • Mantiene alta la qualità delle uve
  • Rende le aziende resilienti ai cambiamenti climatici
  • Rafforza la sostenibilità ambientale, indispensabile anche per l’export e la reputazione del “Made in Italy”

Come afferma l’Accademia Italiana della Vite e del Vino: «La tecnologia non sostituisce la tradizione, ma la rende più forte, perché solo un vigneto sostenibile potrà essere competitivo nei prossimi decenni».